Spiare lo smartphone del coniuge è reato?

C’era un tempo in cui la fiducia tra marito e moglie correva molti meno rischi rispetto a oggi: controllare i movimenti, i contatti e le relazioni dell’altro non era così semplice ma cosa più importante non c’era la tecnologia a venirci in aiuto.

Non è il caso di entrare nel merito della relazione e del rispetto che c’è da due coniugi ma immagina se ti accorgessi che nel tuo smartphone, tuo marito o tua moglie ha installato un software-spia in grado di fargli sapere a chi telefoni, con chi chatti, cosa fai, dove ti trovi – ogni smartphone ormai è collegato a un Gps in grado di localizzare la tua posizione. Cosa potresti fare per tutelarti?

Purtroppo queste vicende sono sempre più frequenti e in una recente sentenza la Cassazione ha dovuto giudicare il caso di un marito che aveva installato uno spy-software sul telefono della moglie per avere le prove del suo tradimento. L’idea dell’uomo doveva sicuramente essere quella di far valere i suoi diritti in tribunale e di non dover versare alla donna l’assegno di mantenimento. Non tutto però è andato secondo i piani perché lei è andata a denunciarlo ai carabinieri.

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Prendere il telefono di tuo marito non è reato

Partiamo dal principio, dal primo gesto che si compie per installare un software sul telefono del coniuge: prenderlo a sua insaputa. Questo comportamento, al di là delle finalità per cui viene compiuto, può essere considerato un reato? Prendere il telefonino di un altro senza il suo permesso è una violazione della privacy? La differenza è sottile e tutto dipende dalle modalità dell’atto. Se questo gesto viene fatto con violenza, strappando di mano il dispositivo al proprietario, si commette il reato di rapina.

Viceversa, se il cellulare viene lasciato incustodito in un posto qualunque e completamente accessibile al partner – come il tavolo del salotto o il comodino – non si compie alcun reato. Questo perché la privacy tra coniugi ha delle naturali limitazioni per via della condivisione degli stessi spazi. Quindi se tuo marito o tua moglie dovesse leggere un messaggio che era meglio mantenere segreto perché hai dimenticato il telefono sul tavolo puoi prendertela solo con te stesso.

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Spiare il cellulare del coniuge è reato?

Una volta appurato che prendere il cellulare del coniuge dal tavolo non è reato, cosa rischia chi spia lo smartphone del partner? Nessun dubbio sul fatto che questo comportamento debba considerarsi un reato. Nessuna legge consente di controllare di nascosto il comportamento degli altri, nemmeno di tuo marito o di tua moglie.

Ecco perché installare un software spia nello smartphone di un altro, marito, moglie, compagno o chiunque sia costituisce un illecito penale, in particolare il reato di interferenze illecite nella vita privata altrui. Si rischia il carcere e la condanna può durare da 6 mesi a 4 anni.

Il reato di configura anche se la vittima è informata, da terze persone, della presenza del software sul suo telefono e nonostante questo continui a telefonare e ad usarlo normalmente. Non si può in nessun caso parlare di un “consenso” da parte della vittima. Possiamo concludere dicendo che installare una sorta di cimice sullo smartphone di un coniuge per intercettare e controllare le sue comunicazioni è già di per sé sufficiente a far scattare una condanna.

Un buon avvocato può essere la soluzione ai tuoi problemi. In caso di tradimento, violazione della privacy o qualunque altra situazione, affidarti ad un legale competente può fare la differenza. Prenota ora una consulenza gratuita con i nostri avvocati.

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