Profilo falso sui social: cosa si rischia?
Dire una bugia non è – quasi mai – reato o sarebbero veramente in pochi ad avere la fedina penale pulita. Mentire sui social però è tutta un’altra storia. Anche se i profili social falsi vengono spesso creati per proteggere la propria privacy, in alcuni contesti possono diventare fonte di responsabilità penale.
Non parliamo solo del caso del pedofilo ma anche quello di chi si finge capo del personale di un’azienda per ingraziarsi le simpatie di un’aspirante candidata o si spaccia per single quando invece è sposato o sta cercando di rubare informazioni segrete o è il caso di chi si appropria dell’identità di un noto personaggio dello spettacolo. La Cassazione ha però avvertito: chi usa un profilo social falso rischia davvero tanto anche quando in gioco non ci sono reati di particolare gravità come il terrorismo. Il web sta quindi diventando un luogo pericoloso per chi non conosce la legge, cosa è consentito e cosa no. Facciamo un po’ di chiarezza.
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Quando pensiamo ad un profilo falso non dobbiamo pensare solo a quello “rubato” a un’altra persona realmente esistente ma ci si può riferire anche a chi crea un’identità completamente inventata con l’obiettivo di avere più visibilità, di ingannare, estorcere denaro, denigrare qualcuno o sedurre qualcun altro. Il reato, in tutti questi casi, è sempre lo stesso, la sostituzione di persona: il codice penale punisce con la reclusione fino a un anno. Ma quali sono le azioni penalmente perseguibili?
Si può usare la foto di un profilo altrui?
Non si può rubare la foto presa da un profilo social di un’altra persona realmente esistente e metterla sul proprio, anche se il nome dell’account è diverso: è proprio il furto di immagine ad essere sanzionato penalmente. Il reato di sostituzione di persona scatta anche se l’intento non è illecito ma solo scherzoso, quindi è bene prestare molta attenzione. Ovviamente non è lecito usare il volto di un personaggio famoso, fingendo di essere lui. Si può però creare un profilo fan usando l’immagine di una star: in questo caso è chiaro che lo scopo non è quello di ingannare ma di celebrare un personaggio.
Usare una foto immaginaria è vietato?
Si può utilizzare una foto di un personaggio immaginario elaborata al computer e modellata in 3D: la condizione però è sempre che non serva per commettere reati o per truffare le persone. Ovviamente non è obbligatorio dire il proprio nome e cognome alle persone con cui si entra in contatto sul web, quello che però è necessario è non attribuirsi caratteristiche che non si hanno.
Si può usare il nome utente o lo pseudonimo di qualcun altro?
Anche gli pseudonimi sono tutelati dalla legge. Per questo, quando la riconducibilità del nickname è indiscutibilmente legata ad una persona fisica, questo ha natura di «contrassegno identificativo» e può condurre a una responsabilità penale.
La casistica più ricorrente: un profilo fake per sedurre
Fingersi chi non si è solo per sedurre una persona è reato: fingersi single quando invece si è sposati, dire di essere il capo reparto di una nota azienda in cerca di dipendenti per avere un appuntamento galante, affermare di avere un’età quando invece se ne ha un’altra.
Mentire sul sesso
È infine vietato dire di essere un uomo quando invece si è una donna o viceversa. La legge punisce infatti chi tradisce la fiducia di coloro che navigano in rete. Per i giudici il reato scatta anche se non c’è un finalità economica: il vantaggio descritto dalla norma può essere dato anche semplicemente dalla visibilità, nuova moneta degli utenti della rete.
Profilo falso per commettere reati
È superfluo ricordare che la sostituzione di persona è illecita a maggior ragione quando commessa per realizzare reati, nei quali viene quindi assorbita. Si pensi a chi finge di essere un rivenditore per farsi pagare il prezzo di un oggetto che poi non viene mai spedito.
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