Legge Mancino: in cosa consiste il provvedimento che si vuole abrogare?

Legge Mancino: in cosa consiste il provvedimento che si vuole abrogare?


Nell’ultimo periodo la proposta di abolire la legge Mancino è l’argomento di cui si discute di più. Probabilmente questo è dovuto alla percezione distorta dell’emergenza immigrazione, tema molto delicato in questo momento che attira l’attenzione più di qualsiasi altra cosa, anche delle pensioni e del lavoro. Forza Nuova e Lega hanno di nuovo, come in passato, proposto di abolire la legge Mancino contro il fascismo e la discriminazione razziale. La polemica, come era prevedibile, imperversa ma quanti sanno davvero cosa prevede la legge Mancino? Questo provvedimento fu approvato il 25 giugno del 1993 a cavallo tra il primo governo di Giuliano Amato e quello di Carlo Azeglio Ciampi su proposta del ministro dell’Interno Nicola Mancino.

La legge sanziona comportamenti che in una normale società civile non dovrebbero essere comunque contemplati: parliamo di neofascismo, violenza e discriminazione razziale, religiosa o etnica. Questo provvedimento è ad oggi il più importante strumento legislativo in vigore per reprimere i crimini d’odio che nell’ultimo periodo hanno visto una crescita preoccupante.

Il contenuto della legge Mancino

Il concetto fondamentale di questo provvedimento, che si farebbe bene a rileggere, è il seguente: la discriminazione, l’odio e la violenza per motivi razziali, etnici o religiosi è considerata reato e come tale viene punita. E vale sia che il soggetto in questione si comporti in questo modo in prima persona sia che istighi qualcun altro. È vietata inoltre l’organizzazione, l’associazione, la creazione di un movimento o gruppo che ha come scopo quello di incitare o commettere atti che istighino alla discriminazione o alla violenza per motivi di razza, etnia, nazionalità o religione. Non è consentito esibire simboli che richiamino a associazioni o concetti di questo tipo. Il provvedimento si riferisce anche a coloro che esaltano in pubblico esponenti, princìpi, idee o metodi fascisti.

Quali pene prevede?

Quelli appena elencati sono i reati che questa legge rende punibili, vediamo ora quali sono le pene correlate:

  • Fino a 1 anno e 6 mesi di reclusione o una multa fino a 6.000 euro per chi promuove delle idee fondate sulla superiorità, sull’odio razziale o etnico oppure commette o istiga a commettere atti discriminatori per motivi di razza, di etnia, di nazionalità o di religione
  • Da 6 mesi a 4 anni di reclusione per chi commette o incita a commettere atti di violenza o di provocazione alla violenza per i motivi appena citati
  • Da 6 mesi a 4 anni di reclusione inoltre per coloro che partecipano a organizzazioni il cui scopo è l’incitamento alla discriminazione o alla violenza razziale. Ovviamente la pena risulterà più severa per chi è a capo di questi gruppi: da 1 a 6 anni di reclusione.
  • Fino a tre anni di reclusione per chi esibisce in pubblico simboli delle organizzazioni di cui sopra
  • Da 3 mesi ad 1 anno di reclusione per coloro che mostrano simboli razzisti in luoghi dove si svolgono competizioni agonistiche come lo stadio
  • Da 6 mesi a 2 anni di reclusione per quelli che esaltano in pubblico esponenti, principi o idee fasciste. Infatti se è presente l’aggravante del fascismo, la pena prevista è la reclusione da 1 a 3 anni.

Da molto tempo inoltre si discute sulla possibilità di estendere la legge Mancino ai reati basati sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere.