Hai appena ricevuto una cartella esattoriale? Ecco cosa devi fare subito
Una mattina come tante ricevi qualcosa di cui avresti preferito ignorare l’esistenza: una cartella esattoriale. Il passo immediatamente successivo è chiedersi “E ora?”. Superato il primo momento di shock inizi a domandarti come puoi fare per non pagare, o almeno come ridurre al minimo i danni. Prima di cedere al panico e ad azioni inconsulte, ci sono poche semplici verifiche a cui puoi ricorrere per riprendere in mano la situazione e per farti un’idea della legittimità della cartella stessa e della sua notifica. Dopo di che, a mente lucida e con le idee più chiare, potrai decidere come muoverti per risolvere la situazione.
Il tempo è importante, hai 60 giorni per impugnare la cartella se si tratta di imposte e tributi, 30 giorni per una sanzione amministrativa e 40 se la cartella riguarda il pagamento di contributi previdenziali Inps o assistenziali Inail. Non far scadere questi termini o non avrai la possibilità di difenderti successivamente. Ma iniziamo dal principio.
La prima cosa da fare se ricevi una cartella: recuperare gli avvisi precedenti
Una cartella esattoriale difficilmente arriva come un fulmine a ciel sereno. Qualche tempo fa devi sicuramente aver ricevuto un avviso di pagamento. Quindi la prima cosa da fare è andare a verificare nei tuoi cassetti e armadi se ti è arrivato un avviso precedente. Avviso che non deve ovviamente portare la firma dell’Agenzia Entrate Riscossione ma dell’ente titolare del credito come ad esempio Inps, Comune, Regione e via dicendo. Se dopo un’attenta ricerca ti accorgi di aver perso questa raccomandata, non preoccuparti, non tutto è perduto. Nella tua cartella appena arrivata troverai i dettagli con la motivazione degli importi che ti vengono richiesti. Questi ti indicheranno qual è l’ente che ti ha inviato l’atto precedente. Ora non ti resta che presentare una istanza di accesso agli atti e chiedere di verificare i documenti che dimostrano l’avvenuta notifica del primo avviso. Questo passaggio è fondamentale: se la cartella ti è stata spedita senza alcun avvertimento precedente è illegittima.
Notifica della cartella, quando può essere annullata?
Un’altra eventualità potrebbe essere quella in cui la cartella non ti sia mai arrivata e tu ne sei venuto a conoscenza per caso, ad esempio facendo un estratto della tua posizione. C’è la possibilità che siano già scaduti i termini per presentare un ricorso ma anche in questo caso non devi preoccuparti: secondo le Sezioni Unite della Cassazione si può fare ricorso contro la cartella mai notificata, anche a termini scaduti, se sei venuto a conoscenza della sua esistenza tramite l’estratto di ruolo. In tal caso devi però agire entro 60 giorni da quando questo estratto ti è stato consegnato.
Ci sono in ogni caso delle misure alle quali puoi ricorrere se ritieni di essere stato vittima di un errore: puoi presentare un ricorso e puoi farlo nel momento in cui riscontri che la tua cartella presenta dei vizi di natura tale per cui va considerata nulla o va ridimensionata. Esistono due tipi di vizi : quelli sul merito, ossia se la tassa o la sanzione siano dovuti o meno e in quella cifra, e quelli sulla forma, ossia quando non vengono rispettate le regole e la procedura prevista dalla legge per richiedere tali pagamenti. In questo articolo ti spieghiamo nel dettaglio tutti gli errori che una cartella può presentare e in quali casi può essere considerata nulla.
Non vendere e non svuotare il conto corrente per evitare il pignoramento
Ecco cosa non devi fare appena ricevi una cartella: disfarti del tuo patrimonio per sottrarlo ad eventuali pignoramenti. Ormai è troppo tardi e sarebbe un errore. Prima di tutto ogni atto è revocabile entro cinque anni da quando è stato posto in essere. La vendita però è più difficile da revocare rispetto alla donazione. Se ad esempio doni la casa, l’esattore dovrà dimostrare che non hai altri beni all’infuori di quello regalato su cui potersi rivalere. Se invece la vendi, l’esattore dovrà fornire la prova della consapevolezza, da parte dell’acquirente, del tuo debito. Non è così semplice.
Lo svuotamento del conto corrente è un atto non revocabile. Ma qui l’esattore trova una serie di limiti se sul conto viene depositato stipendio o pensione. Per esempio può pignorare solo la cifra che eccede il triplo dell’assegno sociale – circa 1340 euro.
L’Agenzia Entrate Riscossione può pignorare la casa?
Puoi dormire sonni tranquilli: chi ha un solo immobile di residenza non rischia mai il pignoramento della casa. Sempre che, ovviamente, non ne acquisti un’altra o non la riceva in donazione, nel qual caso il pignoramento si estende a tutti gli immobili.
Ha ricevuto una cartella di pagamento e hai deciso di impugnarla? Rivolgiti a noi, ti aiuteremo a rottamarla. Queste cartelle sono molto spesso piene di errori, i nostri avvocati possono sfruttare quegli errori per ridurre notevolmente l’importo o addirittura ottenere l’annullamento. La procedura è davvero molto più semplice di quello che pensi: esamineremo gratuitamente la cartella per scovare tutti i probabili vizi di forma e di merito e ti forniremo un’analisi dettagliata del tuo caso.
Ma non solo: molto spesso capita che l’arrivo di una notifica sia solo il preludio delle successive. Rivolgendoti al nostro studio non solo avrai l’analisi delle cartelle di cui sei già a conoscenza, ma ti diremo anche se ce ne sono in arrivo altre ancora da notificare.
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