Eredità: le 3 cose che devi sapere
Un gruppo di persone con il viso cupo, un avvocato e una busta contenente un testamento che viene aperta con trepidazione. Un misterioso zio d’America ci lascia un’eredità milionaria con cui ricominciare la nostra vita da zero. Quante volte ci è capitato di vedere scene del genere al cinema? Situazioni così potrebbero davvero verificarsi nel nostro paese? Spettacolarizzazione a parte, la successione ereditaria è un esperienza che prima o poi capita a tutti di vivere, eppure se ci chiedessero di descrivere come funziona probabilmente non sapremmo rispondere. Ecco cosa bisogna sapere quando si parla di eredità e successioni.
Successione ereditaria, cos’è esattamente?
Quello della successione ereditaria è un momento molto delicato: ci costringe a passare in rassegna i lasciti di una persona che abbiamo perso, presumibilmente una a noi molto vicina, e a volte può generare tensioni tra familiari e parenti. La legge italiana, in tal senso, va a intervenire soltanto sul patrimonio della persona scomparsa ─ quindi crediti, debiti, contratti, proprietà ─ lasciando al di fuori della propria giurisdizione tutto quello che riguarda la sfera affettiva e personale. Quando si parla di eredità, in giurisprudenza ci si riferisce alla successione mortis causa, cioè quella che si attiva alla morte di una persona. Quelli che succedono nel patrimonio del defunto sono gli eredi. Il loro diritto a entrare in possesso dell’eredità può essere stabilito da un vincolo di sangue oppure da altri motivi. Un fattore importante per stabilire chi siano gli eredi è la presenza o meno di un testamento.
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Eredi legittimi ed eredi designati
Nel caso in cui il testamento non ci sia, si parlerà di successione legittima. I cosiddetti “eredi legittimi” sono le persone più vicine al defunto: il coniuge e i figli sono i primi in linea di successione. In assenza di questo tipo di legami, si passa ai genitori del defunto.
Nel caso in cui il defunto abbia lasciato un testamento, allora potrebbero esserci anche altri eredi, nominati secondo le sue disposizioni. In questo caso, però, è necessario specificare che in Italia non è possibile devolvere per intero il proprio patrimonio a qualcuno che non sia un erede legittimo. Parte dell’eredità ─ la cosiddetta “quota legittima” ─ spetta per legge a loro. Il resto può essere devoluto ad altri soggetti secondo le volontà del defunto. Queste persone sono dette “eredi designati”.
In assenza sia di eredi legittimi che di un testamento, l’eredità verrà devoluta ai parenti fino al sesto grado. Qualora non ce ne fossero, il patrimonio diventerà di proprietà dello Stato.
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E se non volessi accettare l’eredità?
Una questione importante di cui tener conto è che la successione è un diritto ma non un dovere: gli eredi devono esprimere la propria volontà di accettare l’eredità del defunto. In alcuni casi, infatti, potrebbero decidere di rifiutarla per motivi personali o per altre questioni, ad esempio nel caso in cui questa sia costituita per la maggior parte da debiti. Un’altra soluzione in uno scenario del genere è la possibilità di accettare l’eredità con beneficio di inventario. In questo caso il patrimonio personale dell’erede resta per legge separato da quello ereditato, e non può quindi essere intaccato da contratti o debiti che la persona defunta non ha estinto.
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