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Denuncia cautelativa: tutto quello che c’è da sapere

La parola denuncia nel nostro immaginario è strettamente legata a quella di reato: una persona vittima di un crimine può sporgere denuncia e fare in modo che il colpevole venga catturato. Tutti sanno come sporgere denuncia: vai al commissariato più vicino, racconti quello che ti è successo con più dettagli possibile e alla fine sottoscrivi. Fin qui tutto chiaro. Quello che molti non sanno però è che una denuncia non riguarda sempre il diritto penale ma anche quello civile. Vi si può ricorrere anche al solo fine di cautelarsi da una possibile azione della controparte.

Cos’è la denuncia cautelativa e in cosa consiste

Come il nome stesso suggerisce, si tratta di un’azione fatta in via preventiva per tutelare le proprie ragioni e difendersi da una possibile denuncia proveniente da un’altra persona. Significa giocare d’anticipo, ma quando è il caso di farla e quali sono gli ambiti in cui è prevista? La risposta è molto semplice: la denuncia cautelativa viene sporta generalmente nel settore del diritto civile e nello specifico nei casi in cui si è in presenza di un sinistro stradale.

Consiste in una lettera inviata alla propria assicurazione che comunica l’avvenuto incidente tra la propria autovettura e un’altra ma dal quale non è derivato alcun danno. In sintesi, la denuncia cautelativa serve per mettere a conoscenza l’assicurazione che il sinistro c’è stato ma che per fortuna non ci sono state conseguenze. In questo modo ci si tutela da una eventuale richiesta di risarcimento proveniente dall’altra macchina coinvolta.

A cosa serve e perché ricorrervi?

La sua funzione è quindi molto chiara: è un modo per tutelarsi contro chi cerca di fare il furbo e ottenere risarcimenti a cui non ha diritto. Un classico esempio è sicuramente un tamponamento ad un semaforo rosso. Il contatto è avvenuto tra i paraurti delle vetture senza alcuna conseguenza per nessuna delle due. Ecco, per evitare che l’altra persona denunci alla sua assicurazione l’incidente chiedendo un risarcimento per ammaccature che magari sono lì da anni, è il caso di presentare una denuncia cautelativa. Con essa comunichi alla tua impresa d’assicurazione – non più tardi di tre giorni dopo l’incidente – che un piccolo sinistro è avvenuto ma che non ne è conseguito alcun danno.

Quando è il caso di farla?

Questo tipo di azione in genere  va intrapresa in tutti i casi come quello sopra esemplificato. C’è però un’altra circostanza in cui questa forma di denuncia può essere presentata: quando si viene ingiustamente tirati in ballo in un sinistro mai avvenuto e di cui non si ha la benché minima idea. Parliamo di una delle classiche frodi di cui si può essere vittime. È una situazione più frequente di quanto si creda. Un giorno la tua assicurazione ti contatta per dirti che hai provocato un incidente: ovviamente se la notizia è falsa sarà facilmente dimostrabile dall’ispezione che il perito farà sulla tua autovettura illesa. Quello che puoi fare nel frattempo per tutelarti da questa probabile frode è rispondere alla tua assicurazione con una denuncia cautelativa nella quale specifichi di essere completamente estraneo a questo ipotetico incidente e chiedi di bloccare qualsiasi eventuale risarcimento del danno fino agli esiti degli accertamenti del perito.

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