Danni da chirurgia estetica: ecco come ottenere il risarcimento

In una società fondata quasi esclusivamente sull’immagine, l’aspetto esteriore ha un ruolo fondamentale nelle nostre vite. Ma se è vero che nessuno nasce perfetto il ricorso alla chirurgia estetica può essere una soluzione per migliorare quei difetti che crediamo causa del nostro disagio e della nostra infelicità. Si può ricorrere ad un lifting per cancellare i segni del tempo da viso o ad una rinoplastica per ottenere un naso più armonioso.

Ma cosa succede quando l’intervento invece di correggere un inestetismo lo peggiora,  o finisce per creare altri problemi estetici che prima non esistevano? Purtroppo in questi casi si è vittima di un intervento chirurgico malriuscito. Oggi vogliamo approfondire tutto ciò che riguarda il risarcimento per danno estetico.

Cos’è un danno estetico e quali sono i più frequenti?

Il danno chirurgico di natura estetica rientra in quella tipologia di lesioni dovute a malasanità che risultano  molto complicate da valutare a causa della loro natura fortemente soggettiva.

Questo tipo di danno non riguarda solo cicatrici o segni visibili sul corpo, ma anche il turbamento della nostra integrità psico fisica. Un mito da sfatare è quello degli ‘interventi riparatori’: purtroppo ci sono operazioni che, se mal riuscite o mal fatte, non è possibile cancellare. Per questo qualsiasi tipo di intervento va ponderato con calma.

La casistica dei danni da mala chirurgia estetica è ampia: quelli più comuni sono quelli da eccesso di botulino che blocca il viso o gonfia eccessivamente le labbra, quelli derivanti da una liposuzione o da una mastoplastica additiva. Non vanno dimenticati poi i danni meno visibili: spesso i chirurghi si dimenticano di avvisare la paziente che una delle conseguenze dell’impianto di protesi mammarie ad esempio, può essere la riduzione della sensibilità del seno.

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Danno patrimoniale da chirurgia plastica

In molti casi non parliamo solo di un problema estetico che danneggia la nostra immagine personale: spesso ci troviamo davanti a situazioni che hanno un’incidenza anche sull’attività lavorativa, come ad esempio una perdita di opportunità di lavoro, di un mancato guadagno o di un restringimento delle capacità professionali. Tutto questo rientra in quelli che sono chiamati danni patrimoniali,  ai  quali la vittima potrà fare appello per ottenere un risarcimento. Per poter fare questo è fondamentale conservare tutti i documenti e i certificati medici che attestino il danno in questione, in modo da poterli poi mostrare al medico legale che andrà a svolgere la perizia. Oltre che per evidenze fisiche, la richiesta di risarcimento può essere inoltrata anche per il danno morale che rappresenta la sofferenza interiore provata dalla vittima.

Come calcolare il danno estetico

Partiamo da una semplice idea di base: se hai subito un danno da chirurgia estetica hai tutto il diritto a chiedere il risarcimento.

Detto questo, è molto difficile fare una stima di quelle che sono le conseguenze estetiche di un intervento chirurgico. Gli effetti che si subiscono nella vita quotidiana cambiano da persona a persona. Per fare una valutazione realistica di un danno estetico dobbiamo  concentrarci sul fatto che esso ha causato in noi un peggioramento dell’aspetto esteriore influendo anche sulla nostra vita relazionale e lavorativa. Il problema più grave  è senza dubbio la cicatrice. Esiste un’apposita tabella diffusa dal Ministero della Salute, che ha lo scopo di quantificare con un punteggio i danni dovuti alla chirurgia estetica. Queste valutazioni rimangono comunque parziali perché non tengono conto di tutti quei fattori di cui abbiamo parlato poco fa e cioè i danni non visibili come quelli lavorativi, relazionali o psicologici.

Il danno estetico per eccellenza: la cicatrice

La valutazione del danno causato da una cicatrice non è un tema semplice da trattare vista la sua impossibile oggettività. La cicatrice è quantificata come il danno più grave di cui possiamo essere vittime e nel peggiore dei casi il segno che abbiamo subìto rimarrà per sempre evidente e, per rimediare sarà necessario ricorrere ad un altro intervento di chirurgia plastica, se possibile.

I parametri con cui vengono valutate le cicatrici derivate da un danno estetico, sono diversi:

  • Tipo di cicatrice: forma, dimensione e sede. Quelle sul viso sono ritenute più gravi rispetto a quelle in altre parti del corpo. In particolare quelle che si trovano in prossimità degli occhi, del naso e della bocca, possono essere sicuramente definite più imbarazzanti rispetto alle altre
  • Tipo di cute
  • Coefficienti personali come età, sesso, coinvolgimento psicologico e attività lavorativa svolta: la condizione peggiore della vittima che ha subìto una cicatrice da danno estetico è quella di lavorare a contatto con altre persone
  • Possibilità di miglioramenti chirurgici
  • Condizione precedente: l’esistenza di altre cicatrici per esempio, farà diventare meno grave il danno estetico della nuova.

Cosa devi fare se sei stato vittima di un danno estetico

La prima cosa da fare per ottenere un risarcimento per danno derivato da chirurgia estetica è rivolgerti ad un buon medico legale che andrà a svolgere una perizia accurata e meticolosa. Senza di questa non si può intraprendere di nulla. Una volta svolta questa perizia puoi passare allo step successivo, cioè contattare un buon avvocato esperto in casi di responsabilità medica. Il nostro studio ha una grande esperienza nel settore della malasanità e saprà garantirti il risarcimento che ti spetta.

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