Da 300mila a 50mila Euro: Lex Town mette KO l’Agenzia delle Entrate
Ennesimo caso di una cartella esattoriale sbagliata: ad un noto imprenditore romano notificata una somma di 300mila Euro da pagare. Ecco come ha fatto ad impugnarla.
Hai ricevuto una Cartella di Equitalia ma ti è sorto il dubbio che qualcosa non quadra? Non preoccuparti sei in buona compagnia, tu e altri 22 milioni di persone in Italia. È vero che Equitalia non esiste più, ora bisogna avere a che fare con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, ma la sostanza non è cambiata.
Se anche tu sei in preda a quella sensazione di paura e impotenza che ti assale quando hai dei debiti, non disperare: noi abbiamo la soluzione giusta. Ti riveliamo un dato incredibile: il 70% delle cartelle impugnate vengono annullate. Errori e irregolarità sembrano essere infatti piuttosto frequenti.
L’ultimo caso eclatante è quello di un noto imprenditore romano che si è visto arrivare una cartella esattoriale della bellezza di 300mila Euro. Il problema? Questa cifra era totalmente sproporzionata rispetto a quella veramente dovuta. Consapevole di questo ha deciso di non darsi per vinto e di ricorrere ad ogni misura possibile per uscirne vincitore. Rivolgendosi al nostro studio ha potuto dimostrare che l’importo era decisamente superiore alla realtà. Prove alla mano siamo riusciti nell’impresa di ridurlo da 300mila a 50mila Euro. Davvero una bella vittoria.
Quindi se anche tu sei una persona in difficoltà non nascondere la tua cartella in fondo all’armadio sperando che sparisca, leggi questo articolo: è proprio quello che fa al caso tuo.
Per prima cosa vediamo cos’è esattamente una cartella esattoriale e quando è possibile fare ricorso.
Cos’è una cartella esattoriale?
La cartella esattoriale, spesso chiamata anche cartella di pagamento, è uno strumento di riscossione tributaria utilizzato dalla Pubblica Amministrazione per recuperare i crediti che i contribuenti hanno nei confronti di diversi impositori come ad esempio l’Inps, il Comune o l’Agenzia delle Entrate stessa. Non si tratta di una condanna senza appello: una volta notificata avrai a disposizione 60 giorni di tempo per presentare un ricorso. Se entro questo termine la cartella non viene impugnata, diventa esecutiva.
In quali casi si può presentare il ricorso?
Come dicevamo prima ci sono delle misure alle quale puoi ricorrere se ritieni di essere stato vittima di un errore: puoi presentare un ricorso e puoi farlo nel momento in cui riscontri che la tua cartella presenta dei vizi di natura tale per cui va considerata nulla o va ridimensionata. Esistono due tipi di vizi : quelli sul merito, ossia se la tassa o la sanzione siano dovuti o meno e in quella cifra, e quelli sulla forma, ossia quando non vengono rispettate le regole e la procedura prevista dalla legge per richiedere tali pagamenti. Vediamo insieme caso per caso come fare a capire se la tua cartella può essere considerata nulla e come fare per impugnarla.
Vizi riguardanti l’atto di notifica
Il vizio più contestato in assoluto in una cartella esattoriale è il difetto di notifica. Ci sono infatti specifiche formalità che la legge impone e che il postino che effettua la consegna deve rispettare.
Una di queste formalità prevede che la cartella sia provvista della relata di notifica che deve essere apposta nel luogo corrispondente. Devi fare molta attenzione a dove il postino l’ha scritta: deve trovarsi in calce alla cartella e mai sul frontespizio dell’atto. Se così non fosse la notifica sarebbe nulla. Inoltre la relata deve necessariamente indicare la data leggibile della notifica, pena l’annullamento dell’atto.
Non dimenticare poi che la cartella deve essere consegnata esclusivamente nelle tue mani o, in caso di tua assenza, in quelle di un familiare convivente o del portiere del palazzo.
Se manca il calcolo degli interessi la cartella è considerata nulla
Con l’ordinanza n. 10481 del 3 maggio 2018 la Corte di Cassazione ha stabilito che una cartella esattoriale che non riporta il calcolo esatto degli interessi deve considerarsi nulla. Il motivo è semplice: la mancanza di queste informazioni non consente al contribuente di verificare se il conteggio effettuato dall’Agenzia delle Entrate è corretto.
Ecco perché la cartella di pagamento deve obbligatoriamente contenere un’indicazione esaustiva e dettagliata delle modalità con cui sono stati calcolati i tassi di interesse.
Non può essere sufficiente la sola indicazione della cifra totale degli interessi e non sei assolutamente tenuto a perderti in complicatissimi calcoli per capire da dove viene fuori la somma che ti è stata notificata.
Cartella di pagamento notificata da soggetti non legittimati: è nulla
Sembra un caso alquanto bizzarro a verificarsi ma non lo è. La cartella di pagamento è nulla quando viene notificata da soggetti che non sono legittimati a farlo. La legge definisce chiaramente chi sono gli addetti autorizzati:
- Gli ufficiali della riscossione
- Gli agenti di polizia municipale
- I messi comunali
Un dato interessante da rilevare è che un altro motivo per il quale la cartella di pagamento può essere considerata nulla è che questa sia stata sottoscritta da “un dirigente falso”. Cosa si intende? Si fa riferimento ad un funzionario che ha assunto il ruolo di dirigente senza aver vinto un regolare concorso pubblico.
Al plico dell’atto manca qualche pagina o alcune informazioni? Allora la cartella è nulla
Il plico che arriva a casa provocandoti notevoli crisi di ansia deve obbligatoriamente contenere tutte le informazioni che ti sono necessarie per comprendere la pretesa tributaria e, in caso di errore, poterti difendere. Inoltre se la cartella dovesse arrivare mancante di qualche pagina puoi considerarla nulla. Ma quali sono le informazioni che devi trovare scritte nell’atto?
- Causale. L’elenco degli importi richiesti deve essere sempre accompagnato dalla relativa causale delle somme pretese dal fisco
- L’intimazione al pagamento della cifra riportata entro 60 giorni dalla notifica con l’avviso che, al termine di questo periodo, si procede all’esecuzione
- L’indicazione della data di notifica
- Il numero identificativo della cartella
- L’ente titolare del credito per il quale l’Agenzia delle Entrate-Riscossione sta agendo
- Generalità del debitore – in questo caso le tue
- L’anno o il periodo di riferimento del credito
- L’importo esatto
- Il numero delle rate in cui il pagamento deve essere riscosso, l’importo e la cadenza di ognuna
- L’indicazione sintetica dei presupposti e delle motivazioni che hanno determinato la decisione di emettere la cartella
- L’indicazione del responsabile del procedimento oltre che di quello di emissione e notifica della cartella stessa.
Sei convinto che la tua cartella esattoriale sia nulla: come fare ora per impugnarla?
Siamo arrivati alla fine di questo percorso. Sei convinto che la tua cartella presenta uno o più errori tra quelli elencati sopra. Che fare adesso? Ci sono diversi modi in cui puoi decidere di contestare la tua cartella esattoriale: con l’annullamento in autotutela, con la richiesta di sospensione dell’esecuzione o con l’impugnazione giudiziale.
Il problema però è essere sicuri che l’atto presenti uno di quei difetti che lo renderebbero nullo. Davanti a te si aprono due strade: rischiare di presentare un ricorso senza avere delle solide certezze o rassegnarti a pagare la somma richiesta anche se l’importo potrebbe essere superiore a quello di cui effettivamente sei debitore.
In realtà c’è una terza opzione: rivolgersi a noi!
Ormai hai capito che le cartelle esattoriali sono piene di errori: affidati a noi, saremo in grado di sfruttare quegli errori per ridurre notevolmente l’importo della tua cartella o addirittura annullarla, esattamente come nel caso dell’imprenditore romano. Tutti hanno diritto ad essere difesi nel modo migliore.
La procedura è davvero molto più semplice di quello che pensi: esamineremo gratuitamente la cartella per scovare tutti i probabili vizi di forma e di merito e ti forniremo un’analisi dettagliata del tuo caso.
Ma non solo: molto spesso capita che l’arrivo di una notifica sia solo il preludio delle successive. Rivolgendoti al nostro studio non solo avrai l’analisi delle cartelle di cui sei già a conoscenza, ma ti diremo anche se ce ne sono in arrivo altre ancora da notificare.
Cosa aspetti? Contattaci per vincere la tua battaglia contro l’Agenzia delle Entrate!